Archivi giornalieri: 31 Maggio 2007

L’ultima settimana.

Sta per cominciare l’ultima settimana di scuola, la madre di tutte le settimane: ieri ho definitivamente chiuso, dopo quello di storia, anche il programma di geografia, da oggi si ripassa e si simula (non si tratta di “far finta”, ma di simulare la prova d’esame perchè i ragazzi riescano a gestire la paura).

E’ il periodo dei tornei: le ragazze hanno vinto quello di pallavolo, i maschi hanno perso e continuano a recriminare accusandosi a vicenda, non riesco a capire se siano più arrabbiati per la sconfitta o invidiosi della vittoria delle compagne, che li osservano con un misto di ironia e compatimento.

E’ anche il periodo della “pizzata” con gli insegnanti e qualche genitore volonteroso (…e mal sopportato dai ragazzi, ma un mezzo di trasporto è quasi indispensabile): ci sono grandi sussurri e febbrili consultazioni, qualcuno timidamente si informa se i prof. devono essere invitati proprio tutti, ma, con l’esame alle porte, può essere altamente controproducente scontentare qualcuno.

La paranoia da esame sta salendo come un’onda di marea, veloce e inarrestabile, anche i più studiosi ne vengono colpiti e si pongono interrogativi assurdi, gli altri, quelli che hanno vissuto come “gli uccelli del cielo e i gigli nei campi” si crogiolano nella loro beata ignoranza, socraticamente sanno di non sapere e sono rassegnati al peggio.

Da parte mia sono sommersa dalle cartacce e, come succede sempre in questi momenti, sono stata abbandonata dalla stampante che ha scelto proprio il periodo di maggiore attività per defungere: pazienza! Scriverò tutto quello che devo e me lo porterò a scuola, rassegnata anch’io a mettermi in coda per usare le stampanti antidiluviane del laboratorio di informatica.

Oggi, ultimo incontro del laboratorio teatrale prima della serata alla presenza dei genitori, abbiamo usato le due ore per fare una prova un po’ speciale: abbiamo deciso di mettere in scena lo spettacolo nella locale “Residenza per Anziani”.

Come sempre succede in questi casi i ragazzi hanno dato un po’ di gioia e in cambio hanno ricevuto tantissimo affetto: sicuramente un’esperienza da ripetere.

La ghiacciaia di Moncodeno.

Per chi, come me, ha passato una vita in Valsassina le montagne che la circondano non dovrebbero avere più segreti, eppure capita spesso di imbattersi in qualcosa di nuovo, infatti, qualche anno fa, ho sentito parlare di questa interessantissima grotta, descritta, pare, anche da Leonardo da Vinci e ho deciso che era il caso di visitarla.

Non conoscendo l’ubicazione dell’entrata e le eventuali difficoltà ho preferito affidarmi ad una guida esperta che ha provveduto a portare anche il materiale necessario per compiere l’escursione in sicurezza (imbrago, caschetto) e mi ha dato dei consigli sull’abbigliamento (praticamente invernale benchè fossimo in piena estate).

Siamo partiti dal passo del Cainallo, ai piedi della Cresta di Piancaformia che porta in vetta alla Grigna Settentrionale e abbiamo imboccato il sentiero per il rifugio Bogani, poco prima di giungere al rifugio, in prossimità delle baite di Moncodeno, si segue una traccia che conduce all’ingresso della ghiacciaia, dove una scaletta metallica consente di entrare nella grotta.

Dopo esserci vestiti di tutto punto, con maglioni, guanti e berretto, ed aver indossato imbrago e casco siamo scesi nella ghiacciaia, dove la temperatura era di parecchi gradi sotto lo zero.

All’interno, in una saletta dall’andamento circolare, si elevano stalagmiti di ghiaccio di grandi dimensioni che sembrano figure arcane e un po’ misteriose, soprattutto se illuminate dalle lampade dei caschi, è uno spettacolo quasi irreale e fiabesco, assolutamente imprevedibile dall’esterno.

E’ stata un’esperienza fantastica, anche se la guida ci ha fatto notare che l’accesso dovrebbe essere limitato per conservare il microclima ed evitare il riscaldamento della grotta con conseguente scioglimento delle formazioni di ghiaccio, per questo motivo ho evitato di tornare a visitare la ghiacciaia, penso che certi luoghi vadano salvaguardati dal turismo di massa che ne potrebbero distruggere l’integrità.

Comunque, poco più sopra, in mezzo al bosco c’è il rifugio Bogani che, se non altro, merita una visita per la splendida ospitalità e per la cucina di buon livello e rappresenta una meta apprezzabile per una escursione non estremamente impegnativa e un punto di partenza per l’ascensione alla vetta della Grigna attraverso la cresta o la via del nevaio.

Rifugio Bogani