Di solito sono un tipo abbastanza conciliante, non mi piace litigare, cerco sempre di scorgere ciò che di positivo si nasconde nei miei simili, ma in qualche caso perdo le staffe soprattutto in presenza di alcuni comportamenti che tollero a fatica.

Se è una giornata positiva lascio perdere, magari mi scappa anche da ridere, ma se la giornata è partita col piede sbagliato divento intollerante e anche un po’ rompiscatole, e mi metto a sottilizzare, anche con un discreto accanimento, sui comportamenti che stigmatizzo.

Oggi, sarà per colpa del clima inclemente, sarà per la mole di lavoro che mi perseguita, è una giornata no quindi, gentili signori, il catalogo è questo:

• Quelli che…“Ho avuto un’idea”: sono delle persone insopportabili, se spieghi loro un’idea, un progetto o racconti un avvenimento nel giro di qualche giorno (e nei casi più gravi di qualche ora) te lo rivendono, senza ritegno nè vergogna, come fosse farina del loro sacco. Spesso sono persino in perfetta buona fede e si autoconvincono della paternità di ciò che ripropongono. Bisognerebbe evitarli come la peste, io però invariabilmente ci casco.
• Quelli che…“A me di più”: sono amabili creature, estremamente competitive, che bruciano dalla voglia di primeggiare sugli altri anche in quei campi dove sarebbe meglio non primeggiare affatto. Se racconti di aver avuto l’influenza, loro, per lo meno, si sono beccati la polmonite; se ti hanno scippato la borsetta, a loro hanno rubato un intero set di valigie in aeroporto e via di questo passo. E’ inutile parlare con loro nel tentativo di trovare conforto, praticamente non c’è gara.
• Quelli che…”E’ capitato a un mio amico“: se parli di un doloretto che ti ha colto durante la notte loro conoscono qualcuno che presentava gli stessi sintomi ed è defunto nel giro di pochi giorni, sono dei menagramo incalliti spesso non per cattiveria, ma con un sottile compiacimento per le disgrazie altrui. E’ consigliabile allontanarsi dopo aver espletato tutta una serie di riti scaramantici.
• Quelli che…”Critico ergo sum”: sono persone che trovano sempre qualcosa da criticare ergendosi a giudici e guardando il mondo dall’alto in basso. Mettono in ridicolo gli errori altrui, rimproverano con acrimonia, puntualizzano su questioni di lana caprina ostentando una superiorità culturale che sono ben lungi dall’avere (per esperienza ho imparato che le persone veramente colte di solito sono umili), sono impietosi e saccenti, non conoscono l’indulgenza, non sanno cosa significhi l’espressione “lasciar correre”…Nei loro confronti c’è però la nemesi: qualche volta capita che persino loro sbaglino e allora trovano una schiera di persone pronte a render loro pan per focaccia.

Questi sono gli atteggiamenti che mi fanno innervosire, ma d’altra parte ci vogliono persone di ogni genere per fare un’umanità e quindi…c’è posto per tutti.