Un altro week end in montagna: c’è un clima quasi estivo, il cielo è velato, fa caldo anche se, ogni tanto, si muove una brezza leggera, i prati sono punteggiati di fiori, non i crochi, i primi fiori che spuntano quando si scioglie la neve, ma primule, violette, erica e migliaia di fiorellini più anonimi , ma coloratissimi.
Andiamo a fare una bella passeggiata in una zona di alpeggi, era da luglio che non passavo da queste parti e devo dire che il paesaggio è abbastanza mutato: dappertutto sono aperti dei cantieri, si tratta soprattutto di ristrutturazioni di vecchie cascine che, come per magia, crescono, si allargano, si allungano e si trasformano in vere e proprie ville, con muri in pietra e travi in legno, graziose ed accoglienti, ma che sicuramente non hanno nulla a che vedere con le costruzioni originarie.
Anche i sentieri, che erano piuttosto stretti e impervi, si sono trasformati in strade larghe, sterrate, dove possono passare agevolmente ruspe e camion: ho l’impressione che, senza far troppi clamori, questo pezzo di montagna si stia urbanizzando e la prospettiva francamente non mi piace.
Il fascino di questi luoghi è legato, oltre al panorama e all’aria buona, alla loro relativa inaccessibilità che assicura silenzio, interrotto solo dai campanacci delle mucche, e tranquillità, invece si vedono già le conseguenze dei mutamenti: moto che passano rombando ed obbligandoci a rifugiarsi sul bordo della strada, fuoristrada ingombranti, rumorosi e relativamente puzzolenti, che si inerpicano senza difficoltà obbligandoci a scappare nei pascoli.
Camminare a piedi sta diventando davvero un’impresa, bisognerà rassegnarsi e cercare qualche luogo non ancora (per ora) contaminato dalla ristrutturazione selvaggia e dalle relative infrastrutture, purtroppo, però, basta un vecchio rudere, bastano quattro pietre perché inizino i lavori.
Non sono contraria al progresso e alle comodità, perbacco anche a me piace abitare in una casa comoda, riscaldata, confortevole, però mi rattrista vedere la montagna devastata, gli alberi sradicati, i sentieri stravolti e il silenzio cancellato dai rumori del traffico.
Ma che tristezza… vedo che tutto il mondo è paese… Bellissimi i fiorellini variopinti.
Concordo in pieno, da quando sono in campagna hanno aperto sei cantieri, per aprirne uno addirittura hanno sradicato un centinaio di ulivi..
Baci.