Ritorni.

Il ritorno è casa è sempre un’esperienza un po’ devastante: chiudere casa, ripulire tutto, decidere cosa può essere lasciato su e cosa deve essere invece chiuso in valigia mi mettono in agitazione.

I minuti prima della partenza seguono un rituale un po’ ossessivo: chiudere l’acqua, spegnere il riscaldamento, assicurarsi che anche il gas sia chiuso, controllare che nel frigo non sia restato nulla che possa corrermi incontro tra due settimane, chiudere serrande e ante, staccare il telefono e la luce e …finalmente chiudere la porta.

Mentre mi accingo a chiudere l’ultima finestra il mio sguardo, già malinconico, corre ai fiori sul balcone e al bosco che fa da sfondo.

Per fortuna il viaggio è breve, se si studia una partenza “intelligente” dura meno di un’ora, anche perchè la serie di tunnel, che collegano la valle a Lecco, ha ridotto notevolmente i tempi di percorrenza saltando in un sol colpo la strada tutta curve e tornanti che ha popolato i miei incubi fino a pochi anni fa.

Quando ero bambina la storia era un po’ diversa, bisognava stipare umani e bagagli su una microscopica 600 (in realtà 750, ma questo non ne aumentava la capienza), poco dopo aver lasciato le prime case del paese cominciava la coda che si protraeva, estenuante, fino al centro di Milano, dove abitavo allora, e le partenze intelligenti non esistevano, si partiva e basta.

Comunque breve o lungo che sia il viaggio di ritorno mi mette sempre un po’ di tristezza.

Tramonto al Cantello

11 pensieri su “Ritorni.

  1. bangiu

    Ogni volta che parto per tornare a casa da un qualche luogo, anche solo dopo la gita di una giornata, ripenso a Il sabato del villaggio di Leopardi… quanta malinconia…

    Comunque: BENTORNATA!!!!!

  2. Sciura Pina Autore articolo

    @MariaNY: ebbene sì, la foto, come tutte quelle che compaiono sul blog (tranne quelle palesemente antiche), l’ho fatta io…e mi fa un po’ tristezza pensare che c’è un posto così, con un cielo così e io sono qui, in questa pianura inquinata.
    Prima o poi scappo.
    Sciura Pina

  3. Signor Ponza

    A me stranamente il ritorno a casa non mette mai tristezza. O meglio, da un lato sono quasi sempre triste per quello che lascio, ma ritornare a Milano è per me sempre un piacere. L’aria (sicuramente inquinata) di casa è insostituibile, nonostante io non possa dire di trovarmi male altrove. In ogni caso bentornata in pianura. 🙂

  4. Bea

    Capisco che il ritorno fa venire sempre un senso di malinconia, ed anche se non sono andata fuori, martedì avevo un senso di nostalgia… mi mancavano già le passeggiate con tutta la mia bella e grande famiglia (genitori, cugini, fratelli, zii, zie…) al centro di Roma. Per non parlare che il ritorno è reso ancora più brutto da tutti i compiti che i professori ci hanno dato, ed erano davvero troppi… (senza offesa ^^)!
    Baci,
    Bea

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