Piani di Artavaggio.

Pasquetta tradizionalmente è il giorno della gita “fuori porta”, dopo le mangiate in famiglia del giorno di Pasqua si approfitta per organizzare picnic in campagna, in riva al mare, in montagna e uscite in trattorie caratteristiche.

Perché ho l’impressione che gran parte dei “vacanzieri” abbia deciso di passare la giornata in Valsassina? Perbacco, sono tutti qui: infinite teorie di automobili parcheggiate lungo la provinciale, le rive del torrente popolate di allegre famigliole armate di barbecue, funivie strapiene, rifugi traboccanti.

Per toglierci un po’ dalla folla, dopo mangiato, saliamo in quota con la funivia, prima corsa del pomeriggio, a quell’ora c’è poca gente: un paio di ragazzi muniti di zaini, un signore anziano con un cagnolino dallo sguardo mite, terrorizzato per i sobbalzi della cabina.

Arriviamo ai Piani di Artavaggio quando la gente comincia a scendere a valle, il cielo si rannuvola, come capita spesso nelle prime ore del pomeriggio.

Lo spettacolo è particolare: ci sono ancora vaste chiazze di neve, ma dove il ghiaccio si è sciolto i prati sono completamente fioriti di crochi bianchi e viola, non credo di aver mai visto tanti fiori tutti insieme, il disgelo crea dovunque dei rivoli che si intersecano e si uniscono a formare torrenti impetuosi.

Camminiamo sui sentieri fangosi in cerca di nuovi scorci, ogni tanto dobbiamo calpestare un tratto ancora coperto di neve, ogni tanto attraversiamo i prati fioriti: è un momento particolare dell’anno, in alta montagna il paesaggio è ancora quasi invernale, ma l’aria ha il tepore della primavera, basta una nuvola per abbassare la temperatura, ma quando si riaffaccia il sole c’è già una promessa d’estate.

Ci fermiamo al Rifugio ormai quasi vuoto, sui tavoli l’allegro disordine, traccia recente della presenza di tante persone che hanno passato qui la festa, ci basta un tavolino d’angolo, vicino a una finestra che si affaccia sui picchi, una fetta di strudel e un caffè per sentirci bene, rilassati e contenti, chiacchieriamo di cose futili, studiamo qualche nuovo sentiero, progettiamo qualche nuova escursione.

E così il pensiero corre all’estate: in fondo manca così poco….

Piani di Artavaggio

10 pensieri su “Piani di Artavaggio.

  1. cesca

    bella sciura pina.
    andare su internet e leggere della valsassina, dei posti che tanto adoro, è fantastico. Soprattutto se vengono descritti da una persona altrettanto innamorata di questi posti come me

  2. Mariko

    E’ proprio un amore viscerale quello che provi per le tue montagne…e fai bene a scriverne perchè è piacevolissimo leggerti.
    Un salutone
    Mariko

  3. perlinavichinga

    ieri ho pensato a tutti quelli che si sarebbero fatti una bella gita.
    io non posso, poiché i miei sono divorziati, quindi pasqua con uno e pasquetta con l’altro… ma io sono contenta lo stesso, perché ne approfitto per stare un po’ insieme a loro…

  4. kiara

    Che è stata anche per me una gita fuori porta, ho aperto la porta di casa ed ero già in spiaggia..non faceva ridere vero?
    Baci.

  5. silvia

    è proprio dov’ero stata da bambina!! sai che mi hai fatto venir voglia di tornarci?
    mi sa che uno di questi week ci porto un pezzo di family!!!
    ciaoooooo e buona giornata

  6. Sciura Pina Autore articolo

    Cara Silvia
    se ci torni, magari in estate, fammelo sapere, io abito proprio vicino alla funivia…potrei farti da guida
    Sciura Pina

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