In gita senza il cellulare.

E’ ormai una tradizione consolidata nella scuola dove insegno che, arrivati in terza media, i ragazzi partecipino ad un viaggio d’istruzione di diversi giorni: le mete più gettonate sono state in passato Parigi, la Provenza, Praga, Napoli, Salisburgo.

Quest’anno il viaggio, organizzato in accordo con l’amministrazione comunale, avrà come destinazione Roma, dove i ragazzi avranno l’opportunità di visitare il Senato e di assistere ad una seduta (speriamo non particolarmente burrascosa).

Fin qui tutto bene, anche se alcune famiglie hanno sollevato qualche obiezione sulla meta scelta: Roma, infatti, non era considerata una città appetibile e non perché i ragazzi l’avessero già visitata, ma perché non si trova all’estero e la gita oltre frontiera sembra più gita.

Ma la cosa che ha fatto discutere di più è stata la decisione dei consigli di classe di proibire, ben prima delle direttive ministeriali, l’uso del cellulare durante il viaggio.

In realtà, al di là degli ultimi avvenimenti incresciosi, balzati agli onori delle cronache, chi ha accompagnato i ragazzi in gita sa che i cellulari sono una vera iattura: durante il tragitto in pullman ( lungo o breve che sia) è tutto un rutilare di suonerie, tenute a volume altissimo, perchè i ragazzi si chiamano, si mandano sms, si spediscono foto e filmati nello spazio di pochi metri quadrati.

C’è qualcuno che gioca con il cellulare anche durante la visita delle città d’arte: penso spesso ad un allievo che, di cinque giorni a Parigi, ricorda praticamente solo il record conquistato in non so quale giochino.

Infine l cellulare diventa un simpatico strumento per organizzare fughe notturne, assembramenti sediziosi in una sola stanza, rendez-vous improbabili.

Per questi motivi, e anche per provare ad avviare un percorso di disintossicazione, quest’anno i ragazzi di terza che vorranno partecipare alla gita dovranno lasciare il cellulare a casa.

Impareranno così che si può comunicare con i genitori ansiosi di avere loro notizie anche da una cabina telefonica, che gli alberghi italiani di solito sono tutti forniti di telefono perfettamente funzionante, che per far fronte alle emergenze ci sono gli adulti che li accompagnano e che sono incaricati di aver cura di loro.

Mi sembra ancora un sogno…cinque giorni senza squilli inopportuni!

roma

15 pensieri su “In gita senza il cellulare.

  1. Captain's Charisma

    Davvero una splendida idea e poi ci son mille modi per comunicare col mondo intero…quasi quasi partecipo pure io senza venire in gita…
    p.s. ottima scelta Roma, impariamo ad apprezzare le nostre città, abbiamo solo di che guadagnarci…

  2. toby

    ottima ide averamente!
    che bei ricordi le schede telefoniche…e quelle cabine trasparenti in mezzo alla città..col profumo del mare… e tu che imprechi perchè hai appena finito i soldi nella scheda..! eheh ^_^
    a volte sarebbe proprio bello riassaporare le vecchie, chiamiamole così, difficoltà.

  3. Laura (Filosoffessa)

    Cara Sciura, apriamo un dibattito?
    Per l’esperienza che ho di leggiadri fanciulli tra i 12 e i 15 anni… sono incapaci di comunicare tra loro anche se seduti allo stesso tavolo della biblioteca, a meno che non chattino o si mandino messaggini. Allora comunicano perfettamente.
    Ho provato a lanciare l’amo qui: http://filosoffessa.wordpress.com/2007/03/16/la-posta-di-google/, perché temo che il fenomeno stia contagiando pure quelli un po’ più grandicelli.
    Ma nessuno dei miei commentatori ha fatto polemica.
    Uffa, non datemi sempre ragione!

  4. Brigida

    Il telefonino è come l’alcol o il cibo o tutto quello che va assunto con moderazione. Sono convinta che questa gita sarà utilissima… anche se appena tornati a casa ripiomberanno nel tunnel. Però sarà per loro come vivere in un tempo che non conoscono; noi abbiamo vissuto l’era pre telefonino, loro no.
    E poi Roma è la città più bella del mondo, punto e basta.

  5. ju

    wow…
    io mi ricordo ancora i gettoni!
    non sono una che non sa stare senza telefono, piuttosto la mia droga attualmente è internet!

  6. Ciccio

    Ho impressione che accompagna i ragazzi avrà azz… da raccontare al Sindaco. Tanti lo porteranno di nascosto e chi non lo porterà piangerà dietro i prof come fare a comunicare con la famiglia, mi sbaglierò?
    Tanta gioia.

  7. Antonio LdF

    Io da quando lo utilizzo molto meno sto meglio.

    L’unico problema è che lo dimentico sempre in giro!

    Un saluto e grazie per i consigli!
    🙂

    Un caro saluto!

  8. elrond

    Ciao Sciura!
    Spero che il vostro progetto riesca… Il fascino di Roma ammalierà coloro che hanno i mezzi per cogliere il suo mistero. Per il resto gli idioti non hanno età nè generazione.
    Poveri ragazzi. La nostra società li rende quello che sono e poi li deride…
    Se non fosse per certi insegnanti…
    Anche negli assembramenti improbabili da gita scolastica c’è tanta vita da imparare!

  9. Signor Ponza

    Io faccio un grande applauso a questa iniziativa. Ma soprattutto l’invito è quello di resistere alle obiezioni dei genitori che, molto spesso, sono peggio dei figli da questo punto di vista.

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  11. Federica

    Ho visto il suo post sulla gita di quest’anno e sono tornata indietro per vedere se aveva scritto qualcosa sulla nostra gita; a posteriori devo dire che l’esperimento niente telefonini ha funzionato. Ricordo praticamente tutto di quella gita, ma non ricordavo affatto di essere partita senza cellulare! Solo leggendo mi è venuto in mente che conservo ancora gelosamente le schede telefoniche per chiamare dalle cabine, con stampate le foto della vittoria ai mondiali, che avevo usato durante quei quattro giorni. 🙂

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