Dietro ad una finestra.

Ho già raccontato che amo fotografare le finestre: ogni tanto mi rendo conto di essere un po’ buffa, ma se vedo una finestra particolare, con una forma curiosa, inserita in un muro antico, con un riflesso affascinante nel vetro, chiusa da vecchie persiane scrostate o impreziosita da una tenda che crea drappeggi armoniosi, punto la macchina fotografica e catturo l’immagine, qualche volta correndo il rischio che il proprietario della casa mi apostrofi in malo modo per chiedermi cosa cavolo sto facendo.

Giuro che non voglio curiosare, non mi interessa “sapere” cosa succede all’interno, mi piace immaginare, raccontarmi una storia, inventarmi gli abitanti e la loro esistenza partendo dal loro “biglietto da visita” verso il mondo.

Provo la stessa sensazione quando viaggio in treno (se non fila troppo veloce) mi piace guardare le case, immaginare infinite vite, fissare la storia in un attimo, in un’immagine, poi il treno fugge via e il racconto fantasioso si chiude, ma non ho bisogno di assicurarmi della veridicità delle mie invenzioni, non ho bisogno di conoscere la realtà, la conosco già perchè gioco a crearla.

Quante storie raccontano le finestre, quanti dolori, quante gioie, quanti momenti d’amore, quanti scatti d’ira, quanta noia, quanta ansia, quanta solitudine, quanta povertà e quanta opulenza o forse non raccontano nulla, semplicemente mi piace abbandonarmi alla mia fantasia.

Mi sembrano occhi spalancati, occhi socchiusi per difendersi dalla luce, occhi stupiti davanti ad uno spettacolo insolito, occhi chiusi nella quiete del sonno, occhi che guardano il mondo e rispecchiano un mondo interiore, come tanti specchi di anime che posso solo intuire.

La finestra diventa così uno specchio scuro dove si riflettono i miei pensieri più nascosti.

Finestra

7 pensieri su “Dietro ad una finestra.

  1. elrond

    Io ho da sempre l’abitudine di sfiorare le cose con il palmo delle mani…mi aiuta a sentire le emozioni che gli oggetti hanno assorbito nei secoli, che siano le mura millenarie di un convento o il legno consunto di una finestra…
    Post splendido…

  2. Fix Me

    Io faccio lo stesso ogni volta che viaggio, vedo un’immagine e ci faccio tutta una storia intorno. Nell’ultimo viaggio ho creato delle colonne sonore per ogni tipetto che vedevo camminare per i paesini che attraversavo…

  3. Pingback: Sciura Pina » Blog Archive » Ancora finestre.

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