Cattedrali e centri commerciali.

Bisogna essere veramente amici per sopravvivere alle vacanze insieme, non so se a voi è mai capitato, ma io ho dovuto constatare, purtroppo, che dopo aver trascorso un periodo di ferie con un gruppo di amici, spesso il rapporto ne esce incrinato, sarà forse perchè la convivenza forzata fa emergere le piccole-grandi differenze di gusti e carattere che portano, abbastanza inevitabilmentem alla rottura di un legame che mi illudevo fosse solido.

C’è una coppia di amici con i quali andiamo in vacanza abbastanza spesso, ci conosciamo da sempre, i mariti giocavano insieme da bambini, apparentemente abbiamo abitudini, gusti e interessi abbastanza simili, ma quando facciamo un viaggio insieme arriviamo a punti di rottura difficilmente sanabili, poi, per qualche anno, ce ne andiamo in vacanza da soli e tutto si aggiusta.

Quattro anni fa facemmo un viaggio (definito culturale eno-gastronomico) attraverso alcune regioni francesi che conoscevamo poco, l’itinerario comprendeva Alsazia, Lorena, Calvados, Normandia con una puntatina finale a Parigi (che non può mai mancare).

Viaggio splendido, cibo buono ed abbondante, vini notevoli, alberghi (logis de France) caratteristici e confortevoli…eppure, fin da Strasburgo cominciarono i dissapori perchè, mentre tre quarti del gruppetto (i due mariti ed io) intendevano visitare i centri storici e le cattedrali, il restante quarto aveva deciso che i “ruderi” erano noiosi e preferiva visitare i centri commerciali francesi.

Capirete che conciliare queste esigenze non era facile, soprattutto perchè nessuno di noi aveva a disposizione alcuni mesi per visitare tutto e, fatalmente, bisognava operare qualche scelta dolorosa.

Ora se io devo scegliere fra la cattedrale di Reims e un ipermercato qualsiasi non ho dubbi, vivo in Lombardia, la mia regione pullula di centri commerciali, che io, peraltro, frequento, ma solo se devo fare la spesa, altrimenti me ne astengo, mentre oserei dire che la Cattedrale dei Re è unica.

Tuttavia ogni volta c’erano discussioni a non finire, bronci, ripicche e tutto l’armamentario che contribuisce a rendere difficili i rapporti umani.

A Parigi finalmente ci dividemmo e mio marito ed io fummo liberi di visitarci tutte le chiese e i musei che volevamo, magari mangiando un panino veloce per non perdere neppure un’ora.

Sono passati quattro anni, il ricordo del viaggio è sbiadito, probabilmente ricadremo nella tentazione di fare un viaggio insieme, anche perchè, visti nel nostro ambiente…andiamo d’accordissimo.

cattedrale

3 pensieri su “Cattedrali e centri commerciali.

  1. Joe

    Ho avuto le tue stesse difficoltà Sciura.
    Penso che la soluzione debba partire da noi stessi.
    Decidere cioè se fare un viaggio all’insegna dell’amicizia sacrificando gli interessi personali, oppure fare un viaggio di arricchimento culturale dando sfogo alle proprie passioni e rinunciando per una volta alla “fratellanza” dell’amicizia.

  2. gloutchov

    E’ un dilemma che ho sofferto per lungo tempo. Poi, quando un bel giorno, pur sacrificandomi per l’amicizia, qualcuno cominciò a criticare il solo fatto che provavo a proporre le mie idee culturali al gruppo… ho capito che la libertà è un valore importante e che, loro dovevano essere liberi di andare dove volevano e, io, libero di andare dove volevo… ognuno per i fatti suoi e, poi, pizzata tutti assieme al ritorno! 🙂

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