Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon cœur
D’une langueur
Monotone.
Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l’heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure ;
Et je m’en vais
Au vent mauvais
Qui m’emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte. (Paul Verlaine)
Dopo questa estate rovente è quasi un sollievo aspettare l’autunno che per Verlaine è come una melodia struggente e malinconica, i violini feriscono il cuore con un languore “monotono” e il vento, che ci trascina come foglie morte, in fondo è una metafora della vita.
L’autunno è una stagione della vita, rappresenta la malinconia della fine, ma ha in sè già anche la speranza di un nuovo inizio e forse per questo motivo la tristezza è mitigata dalla gioia dei colori e dei profumi che, in questo momento dell’anno, sono così intensi.
(piccola nota storica: i primi versi della poesia di Verlaine furono trasmessi da Radio Londra per annunciare alla resistenza francesa l’imminenza dell’invasione della Normandia e l’effettivo inizio delle operazioni)