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L’Accademia Carrara di Bergamo.

Anche se ieri era una giornata piovosa che non invitava certamente ad uscire di casa, con un gruppetto di amiche (quanto è difficile conciliare gli impegni e trovare una data che vada bene per tutte!), sono finalmente andate a visitare l’Accademia Carrara di Bergamo che avevo visto molti anni fa.

E’ un museo nato grazie al collezionismo di alcuni illuminati mecenati che, con i loro lasciti, hanno creato questa occasione di arricchimento per la collettività.

Le prime sale sono dedicate all’arte italiana tra Gotico e Rinascimento con un percorso che si sviluppa attraverso le opere di Mantegna, Bellini e Pisanello per concludersi con i dipinti di Botticelli e Raffaello.

La seconda parte è dedicata alla tradizione figurativa della Lombardia e del Veneto tra il quattrocento e il settecento e presenta, tra le altre, opere pregevoli di Lotto, Moroni, Baschenis e Fra Galgario.

Vi è infine una parte dedicata all’ottocento dove spicca, per la sua forza espressiva, il dipinto “Ricordo di un dolore” di Giuseppe Pelizza da Volpedo.

L’Accademia Carrara è un museo accogliente, ben illuminato, vivibile e con il personale che si fa in quattro per fornire ai visitatori tutte le informazioni necessarie per godere al meglio delle opere esposte.

E’ sicuramente un’esperienza da ripetere.

Bergamo - Accademia Carrara

Hundertwasserhaus.

La Hundertwasserhaus è un complesso di case popolari ideate dall’architetto, artista ed ecologista austriaco Friedensreich Hundertwasser e progettate dall’architetto Joseph Krawina che sorge nel quartiere di Landstraße a est del centro di Vienna.

L’edificio, ultimato nel 1986, è una rappresentazione efficace di allegria e gioia di vivere, le cinquantadue unità abitative, tutte rigorosamente assegnate a famiglie meno abbienti, sono inserite in una struttura fatta di linee morbide, senza spigoli vivi con le facciate dipinte a colori vivaci e decorate con ceramiche variopinte e le terrazze arricchite da giardini pensili.

La Hundertwasserhaus, che ricorda un po’ la creatività immaginifica di Gaudì, è diventata ormai una delle attrazioni turistiche più gettonate della città.

Vienna (Austria)

L’incanto dell’Acropoli.

Quando, da ragazzina, frequentavo il Liceo Classico il primo approccio con la lingua e la cultura greca era stato, allo stesso tempo, traumatico ed emozionante: traumatico per la serie infinita di vocaboli e di regole da memorizzare, affascinante perchè già allora, dietro all’alfabeto ed alla lingua quasi inaccessibili, mi sembrava di intuire un mondo fatto di bellezza e di armonia.

Poi, superate le prime inevitabili difficoltà, mi sono innamorata dell’arte, della letteratura, della cultura, della filosofia, della storia, del mondo greco che hanno messo radici profonde nella mia anima contribuendo, in molti modi, a fare di me la persona che sono.

Ho dovuto aspettare che passasse più di mezzo secolo dal quel primo approccio per trovarmi, in una giornata di sole di fine dicembre, a salire la scalinata dell’Acropoli ed è stato come vivere finalmente un sogno tanto a lungo sognato.

E mi sono ritrovata intimidita e sempre affascinata davanti a tanta armonia, alle forme perfette del Partenone e del tempietto di Atena Nike e all’eleganza delle cariatidi dell’Eretteo, mi sono ritrovata a scorrere con lo sguardo i triglifi e le poche metope e a cercare di immaginare come doveva essere l’aspetto dei monumenti ai tempi di Pericle, con una acuta nostalgia per la bellezza mai vista e già perduta.

L’Acropoli ti prende, ti coinvolge, ti proietta in un universo lontano, ti lascia senza fiato.

Atene - L' Acropoli

Keith Haring alla Villa Reale.

Fino al 29 gennaio saranno esposte più di cento opere di Keith Haring, il più celebre artista pop degli anni ’80, provenienti da una collezione privata.

La breve, ma intensa carriera artistica di Haring, morto a 31 anni, è illustrata attraverso litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti, con particolare attenzione ai molteplici aspetti della vita e della produzione dell’artista come i disegni in metropolitana, la street art e il il Pop Shop.

L’artista era anche molto impegnato nel campo della riduzione degli armamenti nucleari, dei diritti civili, del benessere dei bambini e della consapevolezza dell’AIDS e a sostegno di queste cause ha realizzato poster e opere pubbliche.

Tra le opere esposte spiccano i “Radiant Baby”, vere e proprie icone degli anni ’80.

Monza - Keith Haring alla Villa Reale

Tra tortelli di zucca e mostruosi giganti.

Non so se questa fine di ottobre dal clima quasi estivo sia effetto del riscaldamento globale e quindi se sia un fatto positivo o una iattura, ma comunque sia questi giorni sereni, questo sole ancora caldo invitano ad uscire di casa e ad andare a spasso.

E così ieri, approfittando della bella giornata, il nostro gruppetto di “pensionate d’assalto” ha deciso di realizzare un’escursione progettata da tanto tempo e di fare una bel giro in quel di Mantova.

Siamo Partite da Palazzo Te dove abbiamo potuto ammirare le opere di Giulio Romano, incantate dalla splendida Sala dei Giganti completamente decorata con le figure mostruose che tentano invano la scalata all’Olimpo.

Poi, dopo una lunga passeggiata verso il centro cittadino, ci siamo concesse un piatto di tortelli di zucca grondanti di burro fuso profumato di salvia e un calice di Sangiovese, all’aperto, sedute al tavolo di una trattoria dall’aria un po’ retrò, coperto da una allegra tovaglia a quadrettoni rossi.

Nonostante il pasto abbondante abbiamo trovato sufficiente lucidità per visitare anche lo spendido Palazzo Ducale, la residenza della potente famiglia dei Gonzaga, che conta, tra le sue meraviglie, l’incredibile “Camera degli Sposi” realizzata dal Mantegna.

La giornata autunnale così poco autunnale ci ha regalato una gita e la gioia di condividere tanta bellezza.

Mantova - Palazzo Te

La Chiesa Sospesa.

La Chiesa Sospesa è una delle più antiche chiese cristiane del mondo, sorge al Cairo, nel quartiere copto che si trova nella parte meridionale della città.

La costruzione originaria risale al quarto secolo, ma fu distrutta e venne ricostruita nell’undicesimo poi, nelle epoche successive, fu oggetto di rimaneggiamenti e ampliamenti che rendono difficoltosa la datazione delle sue parti e custodisce al suo interno tredici magnifici pilastri, simbolo del Cristo e degli apostoli.

L’edificio deve il suo nome al fatto che fu costruito sulla sommità della Porta sull’Acqua nell’antica fortezza romana di Babilonia costruita da Traiano.

Come anche nella chiesa copta di San Sergio l’admosfera che si respira in questi luoghi di culto è intrisa di misticismo e di quiete, di silenzio e di bellezza.

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