Tra la terra e il cielo.

Mi piace il nuovo quartiere di Citylife, il progetto di riqualificazione dell’area della ex Fiera di Milano, in cui svettano i grattacieli di Arada Isozaki (il “drittto”) e di Zaha Hadid circondati da spazi insolitamente verdi che, all’ora di pranzo, si popolano di persone che impiegano il tempo della pausa dal lavoro per sedersi sui prati, leggere un libro, ascoltare musica o rilassarsi.

Sullo sfondo cresce, quasi a vista d’occhio, la terza torre e tutta l’area ha l’aspetto di un cantiere ancora aperto che, tuttavia, poco toglie alla vivibilità delle zone già completate.

Oggi, mentre passeggiavamo in attesa di pranzare mi è capitato di sollevare lo sguardo verso la torre Hadid, così elegante nelle sue linee curve, e di scorgere lassù, tra terra e cielo, degli uomini sospesi nel vuoto, intenti a lustrare le superfici dell’edificio.

Tutti gli occhi dei presenti erano puntati su di loro con un misto di ammirazione e di invidia.

Mi rendo conto che si tratta di un lavoro faticoso e probabilmente abbastanza pericoloso, ma se a quei lavoratori capitasse di distogliere, anche solo per un attimo, l’attenzione dalla loro opera potrebbero perdersi nella bellezza del cielo e della città stesa ai loro piedi.

E quella vista forse potrebbe ripagarli, almeno in parte, della durezza del loro lavoro.

Milano - Citylife

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