Baby Superstar.

A pochi giorni dalla nascita è già il bambino più famoso dei social, le sue immagini tra le braccia del tatuatissimo papà hanno già fatto il giro del mondo, è celebre e celebrato quasi come un “royal baby”, soprattutto nel nostro paese dove abbiamo rinunciato definitivamente ai “royal baby” più di settant’anni fa.

Ho l’impressione che ci sia qualcosa di sbagliato in questa sovraesposizione mediatica di un bambino che non può decidere come e quando apparire perchè penso che alcuni momenti della vita, come la nascita e la morte, debbano essere protetti da sguardi indiscreti e rientrino in una sfera personalissima che va protetta gelosamente.

Non c’è nulla di più bello di una nuova vita che si apre al mondo e non c’è nulla di più intimo e misterioso.

Ricordo che quando nacque nostro figlio mio marito ed io eravamo avidi di silenzio e di quiete e amavamo restare soli, con il nostro bambino, per costruire quelle relazioni privilegiate, non più solo di coppia, sulle quali si basa una nuova famiglia e non riesco ad immaginare quei momenti condivisi con il mondo intero.

Ma allora non c’erano i social.

Da Barzio a Introbio

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