Silenzio (post) elettorale.

La  giornata elettorale, come del resto era prevedibile, ha regalato al Paese una situazione di ingovernabilità che è superabile solo attraverso improbabili alleanze, governi di scopo, appoggi esterni e altra mercanzia consimile.

Adesso tocca al Presidente della Repubblica (che, per inciso, non invidio) avviare le consultazioni e, magari, affidare un mandato esplorativo.

Tutti gli altri commenti, le discussioni, le chiacchiere da bar e da salotto televisivo stanno a zero.

Dopo tante parole vuote, dopo le promesse iperboliche, dopo le accuse velenose, dopo i cori da stadio e le battute da caserma ho bisogno di un po’ di silenzio (lo dovremmo proprio istituire il silenzio post elettorale) per capire che strada vuole imboccare questo Paese e soprattutto per decidere se la strada che imboccherà mi piace o no.

Pasturo -Piani di Brunino

1 pensiero su “Silenzio (post) elettorale.

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