Archivi giornalieri: 1 Marzo 2018

“Pertegà nus, fa via nef e mazzà gent,

l’è tutt laurà fa per nient.”: così recita un proverbio di quelli che si tramandano (per lo meno nella mia famiglia) dalla notte dei tempi.

La traduzione suona più o meno: “scuotere le noci, spazzare la neve e ammazzare la gente sono tutti lavori inutili” perchè le noci cadono per conto loro, la gente prima o poi muore e la neve inevitabilmente è destinata a dissolversi al sole, è solo questione di tempo.

E’ un proverbio tipico della civiltà contadina che era abituata ad adeguarsi al ritmo delle stagioni, che aveva una percezione dello scorrere del tempo e del suo utilizzo decisamente diversa dalla nostra.

E’ un proverbio nato in un mondo in cui, probabilmente, nevicava di più, tanto che i paesi restavano sepolti in una coltre di gelo, ma chi lavorava nei campi o percorreva lunghi tratti di strada a piedi o in bicicletta (i più fortunati) per andare a scuola o a lavorare, magari con gli zoccoli ai piedi, non si spaventava per qualche decina di centimetri di neve, si metteva in cammino consapevole che il freddo era freddo, che il tempo poteva dilatarsi a dismisura e che, prima o poi, sarebbe arrivato a destinazione.

Oggi, chiusi nelle nostre automobili riscaldate che scivolano su un velo di nevischio ci sentiamo a disagio, siamo in difficoltà,vorremmo che, per magia, la strada fosse pulita e asciutta,  magari con cumuli di neve ben allineati in modo pittoresco lungo il cammino.

Perchè la neve è accettabile solo se è pittoresca.

Moggio