Il cielo sopra Milano.

L’aereo che mi riporta a casa decolla presto, è ancora buio e Baku ci saluta con scrosci di pioggia e raffiche di vento che rendono un po’ meno triste l’idea di porre fine alla vacanza e di fare ritorno alla vita quotidiana.

Quando spunta il sole sotto l’aereo si stende un tappeto di nubi soffici da cui emergono a mala pena le cime del Caucaso, chiudo gli occhi e mentre scivolo nel sonno ripercorro gli ultimi giorni e rivedo la città con le sue luci, il fuoco che brucia le colline, la gente, il cibo, le atmosfere di questo paese così poco conosciuto.

Come ogni viaggio anche questo mi ha donato nuove esperienze, nuove conoscenze, un tassello in più per comprendere il mondo che ci circonda.

Dopo alcune ore di volo le nubi si diradano ed ecco comparire le Alpi candide di neve, i paesaggi più usuali, le vallate così familiari e comincio a respirare l’atmosfera di casa.

E poi, quando inizia l’atterraggio, ecco laggiù la mia Milano avvolta nella nebbia con i grattacieli che spuntano con i loro profili ben noti.

Il cielo sopra Milano, che dalla città non si può vedere, ha una luce stupenda.

In volo da Baku a Milano

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