L’albero di Natale.

L’usanza di decorare una abete con piccoli oggetti è molto antica  e tipica della popolazioni di origine Celtica che  celebravano così i giorni precedenti e seguenti il solstizio d’inverno.

Nei primi secoli dell’era cristiana gli abeti e i pini furono rimpiazzati dall’agrifoglio che con le spine ricordava la passione di Cristo e con le bacche rosse il sangue versato.

Dal Medioevo in poi l’albero, quale simbolo di vita e della croce di Cristo, è riapparso nelle celebrazioni natalizia, soprattutto nei paesi di lingua tedesca dove, spesso, è affiancato al presepe e, lungi dall’essere considerato un simbolo pagano, trova la sua collocazione nelle chiese accanto all’altare.

Non molto tempo fa qualche polemica un po’pretestuosa ha contrapposto l’albero di Natale al presepe considerato, a torto, un più genuino simbolo dello spirito cristiano, ma ora la diatriba sembra sopita e gli alberi di Natale sono ricomparsi in tutto il loro splendore.

Quando ero bambina l’albero veniva decorato nel giorno dell’Immacolata (con gli addobbi acquistati il giorno prima alla “Fera di oh bej oh bej” vicina alla basilica di Sant’Ambrogio”) e troneggiava in sala da pranzo fino all’Epifania quando le decorazioni in vetro soffiato delicatissimo  venivano riposte in appositi scatoloni ben avvolte in carta di giornale perchè non si danneggiassero.

Ieri, passeggiando per Milano, siamo stati accolti dall’albero in Piazza Duomo, da quello di Swarovski in galleria e dal modernissimo albero di Piazza della Scala, luminoso e scoppiettante come un fuoco d’artificio.

Milano - Piazza della Scala

Milano - Galleria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.