Segni dei tempi.

Nella tranquillità della  sera, una serata calda da dedicare alla lettura leggera, all’ascolto di un po’ di musica, con le finestre aperte sul buio e un bicchiere di tè ghiacciato, nei miei pensieri un po’ oziosi di un sabato sera già proiettato verso l’estate e le vacanze irrompono come uno schiaffo le notizie da Londra e da Torino e mi lasciano senza parole e senza fiato.

Da Londra entrano in casa le immagini dell’ennesimo sanguinoso attacco che colpisce ancora una volta persone comuni, persone come noi, in un’ora di gioia, di riposo, di tranquillità e possiamo anche continuare a ripeterci che non dobbiamo  avere paura, che non dobbiamo cambiare il nostro stile di vita, che non dobbiamo concedere spazio a chi vuole stringerci nella morsa del terrore, ma non è facile reagire.

E che non sia facile non cedere al terrore ce lo raccontano le immagini che arrivano da Torino dove un allarme, forse frainteso, uno sbandamento della folla assiepata davanti al maxischermo per assistere alla partita hanno provocato scene di panico indicibili e un numero altissimo di feriti, perché ormai abbiamo messo in conto che qualcosa di brutto può accadere in qualsiasi momento e soprattutto quando siamo insieme ad altri e condividiamo gioie e dolori, e trascorriamo delle ore serene e abbassiamo la guardia.

Le immagini di morte, di dolore, di paura che entrano nelle nostre case, oggi come in passato, sono purtroppo un segno dei tempi che stiamo vivendo: …e sono tempi veramente brutti.

Roma

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