Archivi giornalieri: 31 Maggio 2017

Il tempo della carta.

L’ultima settimana di scuola è il tempo in cui si tirano le somme di un anno, sono i giorni delle relazioni finali nelle quali si ripercorre il lavoro svolto, anche se le parole scritte hanno la freddezza formale e quasi asettica della burocrazia e non bastano a raccontare il cammino di un anno di vita, le emozioni, le gioie, il piccoli trionfi, le disillusioni, i sorrisi che abbiamo condiviso.

All’inizio della mia carriera di giovane insegnante di belle speranze non esistevano i computer e allora scrivevo le mie scartoffie con una vecchia Olivetti e la carta carbone (che spesso inserivo alla rovescia), lottando con i martelletti che si incastravano se mi azzardavo a pigiare sui tasti un po’ troppo velocemente.

Spesso perdevo la pazienza e mi rintanavo in aula professori per scrivere a mano le mie relazioni che allora erano più creative e personali anche perché non c’era uno schema rigido da seguire.

Scrivevo le relazioni a mano come a mano scrivevo i giudizi sul registro e ogni tanto ripenso ai miei documenti, coperti dalla mia scrittura fitta e rotonda, che riposano nei recessi più bui dell’archivio della scuola e raccontano di altri anni, di altre vite, di altre condivisioni.

Oggi, con la tanto decantata dematerlializzazione, la carta è quasi scomparsa, le relazioni sono archiviate nel registro elettronico, a imperitura memoria di un anno di lavoro.

Moggio