Palazzo Reale ospita, in questo periodo, una mostra molto significativa che colloca la vita e l’opera di Edouard Manet nella Parigi del suo tempo, una città in rapidissima evoluzione tra le riorganizzazioni urbanistiche di Haussmann e i fasti del secondo Impero.
Le opere esposte, diciassette capolavori del maestro e una quarantina di dipinti di grandi artisti coevi tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot provengono dal Musée d’Orsay di Parigi.
La mostra è organizzata non secondo un ordine cronologico, ma attraverso dieci aree tematiche che mettono a confronto le interpretazioni dei diversi artisti su temi come la vita reale, il quotidiano, gli ambienti affollati dei caffè e dei teatri, gli scorci della città e del fiume, le nature morte.
Di Manet colpiscono l’estrema e talora scandalosa originalità che, tuttavia, affonda le proprie radici nella tradizione e l’uso incredibile dei bianchi e dei neri che assumono nelle sue opere una corposità e una concretezza mai viste.
L’unica pecca è l’allestimento che occupa spazi un o’ angusti anche in considerazione dell’affollamento di visitatori soprattutto nei giorni festivi.
La mostra, da non perdere, resterà aperta fino al 2 luglio.