Un attimo di respiro.

Ogni giorno, dopo il suono dell’ultima campanella della giornata, gli insegnanti dell’ultima ora si ritrovano in aula professori per riporre i libri nei cassetti, per sistemare le ultime “sudate carte”, per respirare un po’.

Capita spesso di indugiare, magari per raccontarci come è andata la giornata o per condividere idee e progetti o, più semplicemente, per chiacchierare un po’ tra noi, tra adulti, dopo aver passato tutta la giornata con i ragazzi.

Sembra quasi che non abbiamo fretta di tornare a casa come se la scuola che, a poco a poco, diventa vuota e silenziosa fosse una specie di limbo tra la giornata di lavoro e le mille incombenze familiari, una zona franca, una terra di nessuno dove, per pochi minuti, non siamo più insegnanti e non siamo ancora le persone che saremo fuori di qui.

E’ piacevole scambiare queste quattro parole tra noi, parole che ci permettono di condividere i nostri pensieri quotidiani, pensieri di persone comuni che, pur venendo da storie ed esperienze diverse, si ritrovano ogni giorno a condividere gli spazi e il mestiere più bello del mondo.

pennini

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