Milano ai tropici.

Una volta c’erano gli orti di guerra e Piazza del Duomo aveva visto la sua pavimentazione trasformata in un campo di grano (un po’ come in una  pubblicità degli anni novanta) con tanto di contadini intenti alla mietitura.

I tempi sono cambiati e il verde pubblico ha assunto un ruolo di arredo urbano: un po’ dappertutto spuntano aiuole profumate  e alberelli, talora dall’aspetto sofferente, che ingentiliscono gli  angoli della città altrimenti tristi e un po’ grigi.

In Piazza del Duomo, invece, “grazie”  alla proposta vincitrice presentata da Starbucks in risposta al bando del Comune, sono spuntate delle improbabili palme  e degli altrettanto improbabili banani che inquadrano da lontano la facciata elegante della cattedrale.

Immagino già i commenti taglienti dei meneghini d.o.c., solitamente irridenti e critici, combattuti nell’incertezza tra Milano Marittima e la periferia di Marrakech.

Forse sarebbe stato  più adeguato allo spirito della città piantare dei gelsi infatti, come recita il proverbio: “A Milàn anca i muròn fan l’uga”.

Marocco - Palmeto di Marrakech

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