La colpa.

Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz ed oggi lucida ed appassionata testimone della Shoah, usa spesso l’espressione “la colpa di essere nati” per definire l’unica colpa che può essere imputata a tanti innocenti che hanno conosciuto l’orrore delle leggi razziali, della deportazione, dell’internamento nei campi di concentramento e di sterminio, della fame, del freddo, dei lavori forzati, delle selezioni e della morte.

Ci sono voluti quasi cinquant’anni perché questa donna forte e coraggiosa trovasse in sé la forza e il coraggio di ricordare e di raccontare.

Come molti sopravvissuti anche lei forse sentiva una sorta di senso di colpa, la colpa di essere tornati vivi a casa, alla vita di ogni giorno, alla pace.

Quanto stride questo sentimento se confrontato con la freddezza di molti carnefici che sostenevano di non avere colpe perché avevano semplicemente obbedito a degli ordini, perché è un dovere dei soldati obbedire agli ordini.

Oggi ricordiamo la sofferenza di tutti coloro che sono passati per il camino e di tutti coloro che sono tornati con l’orrore impresso nel corpo, nella mente e nel cuore.

Auschwitz - Birkenau

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