Storie d’amore.

Chissà se l’immortale bardo di Stratford upon Avon (sempre ammesso che proprio lì sia nato e non altrove) pur nella sua fervida fantasia avrebbe mai potuto immaginare di scatenare le folle intorno ai personaggi dei suoi drammi.

Oggi a Verona (complici i mercatini di Natale), davanti alla Casa di Giulietta c’era una vera e propria muraglia umana che cercava di entrare compatta nel piccolo cortile, mentre una folla altrettanto imponente cercava di uscirne.

Chi riesce ad intrufolarsi nell’angusto spazio si ferma ad ammirare il mitico balcone, che in realtà non è originale, ma è il risultato di un collage di resti marmorei del quattordicesimo secolo conservati al Museo di Castelvecchio, si scatta un immancabile selfie, sfiora più o meno furtivamente il seno della statua che rappresenta la fanciulla e, se gli resta qualche minuto, scrive una frase, una firma, un nome sul muro dell’ingresso.

Nulla spiega questo massiccio afflusso di persone se non il fascino di una storia d’amore, splendida perchè tragica, la storia di un amore tra due giovanissimi, un amore tanto forte da sfidare l’odio e la morte.

Forse chi cerca di entrare in questo spazio sta cercando la magia di quell’amore.

Verona

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