Pubblicità e pubblicità

Ho la vaga impressione che negli ultimi tempi si siano moltiplicati gli spot pubblicitari nei quali si reclamizzano biscotti, merendine, prodotti dolciari vari tutti rigorosamente “senza olio di palma”.

Si allunga così la serie dei “senza”: senza zucchero, senza lattosio, senza glutine e compagnia cantando.

Non è tuttavia sempre chiaro che cosa sostituisca tutti quei “senza” visto che gusti e consistenze restano tutto sommato immutati e soprattutto non sempre è chiaro quanto i nuovi “con” siano più salutari dei vecchi.

Ultimamente una celebre industria dolciaria piemontese è scesa in campo per difendere la scelta di utilizzare l’olio di palma da tempo ormai demonizzato e accusato di varie nefandezze che, tuttavia, dipenderebbero più dalla quantità dei prodotti consumati che dalla qualità dei grassi vegetali (o animali) usati.

Come spesso accade, quando si sparge la voce che questo o quell’alimento può essere nocivo per la salute, dopo ampi dibattiti, discussioni, complotti, e pubblici processi si arriva alla conclusione (ovvia del resto) che nessun alimento, consumato in dosi adeguate e senza esagerazioni, sia sicuramente dannoso.

E’ da molto tempo che non mi capita di spalmare su di una fetta di pane quella famosa crema alle nocciole e cioccolato della celebre industria dolciaria piemontese, ma credo che se mi verrà voglia di farlo non sarà certo qualche grammo di olio di palma a fermarmi.

Ovviamente altro è “sbafarmi” un barattolo da tre chili in un pomeriggio……

Milano Expo 2015

 

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