Amo le giornate di sole, come oggi per esempio, perchè quando vado a trovare mia madre posso portarla fuori, nel giardino della casa di riposo, e passare con lei un’oretta all’aperto.

Le piace quando sistemo la sedia a rotelle in pieno sole, anche perchè la cecità le permette di godere del calore senza risentire della luce, che batte dritta nei suoi occhi ormai spenti senza darle alcun fastidio.

Mi siedo su una panchina accanto a lei, le tengo la mano e parliamo del mio lavoro, della sua giornata, dei miei problemi quotidiani, del cruciverbone giocato in gruppo o della difficoltà di tenere il ritmo durante le attività di ginnastica e nulla ci disturba se non il cinguettio di qualche raro uccellino o il canto monotono di un cuculo celato fra i rami di un albero vicino.

Ha sempre freddo mia madre e il sole per lei è un vero e proprio toccasana, si lascia accarezzare dal calore e sorride contenta, rabbrividendo di tanto in tanto solo se si muove un refolo di aria un po’ più fresca.

Poi il sole scivola dietro una nube, o arriva l’ora della cena, e bisogna tornare in sala da pranzo, al chiuso in attesa che venga un nuovo giorno e che ci sia ancora un po’ di sole.