Archivi giornalieri: 19 Maggio 2016

Al tempo delle lettere.

Una volta c’erano le lettere e c’era la carta da lettere (un regalo ambitissimo per una ragazzina), una dozzina di fogli dai colori pastello con le relative buste, allungate ed eleganti, chiuse in una confezione impacchettata con un vezzoso nastrino in tinta.

Una volta si scrivevano le lettere, si scrivevano a mano, magari con la stilografica, con una grafia rotonda e leggibile, facendo attenzione a rispettare i margini, poi si piegava con cura il foglio che scivolava nella busta.

Bisognava uscire di casa, acquistare un francobollo,  cercare una buca delle lettere, quei curiosi contenitori rossi che, un tempo, erano ben in vista nei punti strategici del paese, imbucare la lettera e aspettare, aspettare una risposta tenendo d’occhio la cassetta della posta, spiando l’arrivo del postino per poter trafugare la lettera, se si voleva che non la leggessero occhi indiscreti, e poi leggerla e rileggerla con calma per poi conservarla, insieme a tutte le altre, in una scatola di latta, nascosta in fondo ad un armadio … dove riposa ancora oggi, a distanza di tanti anni.

Non esisteva la posta elettronica, non esistevano i messaggini e la comunicazione “usa e getta”, forse non si perdeva tempo in parole che non lasciano il segno, ma si articolavano i pensieri, si cercava di infilare tra le frasi sentimenti ed emozioni e c’era il piacere della scrittura, e c’era il gusto dell’attesa.

E magari la sorpresa di un fiorellino secco che scivolava lieve dalla busta.

Moggio