Nizioleti.

Non si può camminare per Venezia senza vederne a centinaia, infatti i “nizioleti” (lenzuolini in dialetto locale) sono i riquadri bianchi, dipinti direttamente sull’intonaco delle case che recano i nomi delle calli, dei campielli, dei ponti e di tutte le altre, numerosissime, denominazioni della fantasiosa toponomastica della città lagunare.

Per orientarsi si cammina col naso all’insù leggendo nomi talora poetici, talora buffi, spesso legati alle più normali attività umane, ma tutti capaci di raccontare una storia antica, la storia di una città che ospitava nei suoi sestieri (sì perchè Venezia è divisa in sestieri e non in quartieri) persone che venivano qui a vivere e a lavorare da tutto il mondo.

E’ piacevole camminare  per ore e ore, senza una meta precisa, cercando di sfuggire i luoghi più intasati di turisti, basta allontanarsi un po’ da Rialto o da San Marco per perdersi in calli strette e silenziose, per imbattersi in piccole corti piene di fiori con al centro un pozzo grazioso, per attraversare rii tranquilli e soffermarsi su piccoli ponti eleganti e sentire voci che si rincorrono e parole che si perdono nell’aria con la dolce cadenza del dialetto veneziano.

E così lo sguardo torna ad un nuovo nizioleto e si ricomincia a vagare, con l’impressione di essere viaggiatori del tempo.

Venezia - Ghetto - Marzo 2016 (Nizioleti)

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