E’ già Pasqua.

Quest’anno la Pasqua è insolitamente “bassa” ed è già qui, alle porte, la domenica successiva al primo plenilunio di primavera (visto che,  per la Chiesa,  l’equinozio di primavera cade sempre il 21 marzo), come stabilito dal Concilio di Nicea nel lontano 325.

Sembra un po’ insolito preoccuparsi delle uova di Pasqua quando i cappotti non sono ancora stati relegati nella parte più riposta dell’armadio in attesa del prossimo inverno, quando basta un cielo coperto per farci sentire un brivido di freddo, quando i fiori delicati che spuntano  timidi sui rami, sembrano temere un  improvviso calo di temperatura.

I giorni della quaresima mi sono scivolati tra le mani, tra ore di lezione, verifiche da correggere, riunioni e mi sembra di non avere più tanto tempo da spendere perchè è opinione comune, almeno nel mondo della scuola, che dopo le vacanze di Pasqua l’anno scolastico è praticamente finito e bisogna cominciare a tirare le somme e, per i ragazzi di terza, è ora di cominciare ad organizzarsi per affrontare l’esame.

Il tempo che fugge, però, non mi crea ansia perchè, anche se corre veloce, corre incontro alla bella stagione, al sole, alla libertà delle vacanze estive, al riposo, alla dolce noia delle giornate vuote, senza lavoro, senza orologi, senza scadenze pressanti.

Chiesa di Santa Maria Maddalena di Camuzzago (bellusco)

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