Comfort food.

Il “Comfort food”, non è semplicemente cibo, ma è un sapore, un profumo, un aroma capace di darci conforto, di coccolarci, di richiamare alla nostra mente un’emozione, magari legata ad un momento felice, a un ricordo dell’infanzia a sensazioni che ci aiutano a stare meglio quando siamo un po’ giù.

Il più noto esempio di “Comfort food”  della letteratura di tutti i tempi è la celebre “madeleine” di Proust al quale bastò assaporare il dolcetto, morbido e burroso, dal sottile sentore di limone e dalla caratteristica forma a conchiglia per ritrovare intatti i ricordi dell’infanzia.

Uno dei sapori della mia infanzia, che mi piacerebbe ritrovare nei momenti difficili, era quello di una merenda che mi preparava la mia mamma, sbattendo energicamente un uovo con lo zucchero, in dialetto si chiama “rusumada”  e la ricetta originale prevede l’aggiunta di vino rosso (che logicamente mia madre si guardava bene dal darmi, ma lo sostituiva con un bicchiere di latte).

Nei mesi invernali la mamma aggiungeva una spruzzata di Marsala e metteva il tutto a scaldare sul fuoco e allora la mia merenda diventava un ricco zabaione che sorbivo intingendo dei biscotti nella tazza.

E’ il profumo dello zabaione che risveglia i miei ricordi, dolce come una carezza.

Torino 2011

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