Splendida Teodolinda.

L’uscita didattica di ieri, a Monza, ha permesso ai ragazzi e a me di visitare un tesoro non molto conosciuto del nostro territorio,  un tesoro un po’ escluso dal circuito del turismo “mordi e fuggi” come spesso succede, purtroppo, nel nostro paese così ricco di bellezze che, talvolta, rischiano di restare nell’ombra.

La “Cappella della Regina Teodolinda”, dipinta dagli Zavattari, si trova alla sinistra dell’altare maggiore del Duomo, celata alla vista dei visitatori da pesanti teli, ma una volta pagato il biglietto d’ingresso,  i teli si spostano rivelando una meraviglia, di recente restituita dopo un accurato lavoro di restauro durato ben sette anni.

Le storie della Regina dei Longobardi si sviluppano dalla volta in un percorso a spirale che, in quarantacinque scene di grande effetto, narrano la vita della giovane duchessa di Baviera, sposa prima di Autari e poi, dopo la morte prematura del marito, del duca di Torino Agilulfo.

Nei dipinti, che compongono la narrazione come in un grande fumetto, la Regina è rappresentata quasi sempre al centro della scena, abbigliata con vestiti preziosi decorati d’oro, con il viso roseo e bellissimo e l’atteggiamento di una donna ricca di autorità e carisma.

Dopo aver osservato le pareti gli occhi si spostano sul tabernacolo nel centro della Cappella dove è conservata la preziosissima corona ferrea che, dopo l’apertura dello sportello, appare, in una teca di vetro, in tutto il suo splendore d’oro e di pietre preziose catturando gli sguardi ammirati e stupiti dei ragazzi (e anche degli adulti).

La visita si conclude con il percorso all’interno del Museo dove sono conservati gioielli di origine longobarda e bizantina e reperti provenienti dalla costruzione del Duomo.

Il Tesoro del Duomo di Monza è proprio un tesoro che merita sicuramente una visita almeno da parte di coloro che vivono in questo territorio, all’ombra di questa storia.

Monza

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