Roma sfregiata.

Mentre ogni giorno arrivano minacce di attacco alla Capitale oggi c’è stata l’invasione, ma non da sud, come molti temono, bensì dal “civilissimo” nord, dalla colta ed avanzata Olanda.

Sono bastate poche centinaia di tifosi (ma come si fa a definirli tali?), una falange di barbari ubriachi in pieno delirio di onnipotenza per mettere a ferro e fuoco il cuore di Roma.

Ora, in attesa che si accertino le responsabilità di chi doveva vigilare sulla sicurezza della città, dei romani, dei turisti, dei monumenti e dei negozi, credo sia il caso di pretendere delle punizioni severe per quanti hanno devastato piazze e fontane (piange il cuore a pensare alla “Barcaccia” il capolavoro dei Bernini restaurato da poco, ridotto a pattumiera) e il risarcimento dei danni.

A chi tocchi pagare, se ai tifosi responsabili o alla società del Feyenoord, poco importa, l’importante è che  sia chiaro che chi rompe paga, soprattutto se ciò che viene rotto è di inestimabile valore perché unico e irripetibile.

Faccio anche sommessamente notare che forse sarebbe stato il caso di sospendere la partita (ma si dirà che non è possibile perché si rischierebbero disordini e devastazioni ben più gravi).

Ritengo comunque inaccettabile che si continui a pensare  che le città europee possano diventare ostaggio di branchi di imbecilli in libera uscita.

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