La nostra ricchezza.

Langhe-Roero e Monferrato sono entrati a far parte, a buon diritto, del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e con quest’ultimo riconoscimento i siti italiani nella lista dell’Unesco salgono a cinquanta (non c’è che dire una bella cifra tonda) e pongono l’Italia al primo posto di questa particolare lista.

Sarebbe un po’ come dire che quando si tratta di bellezza, di arte, di storia, di cultura e di tradizioni non siamo secondi a nessuno e, come ripeto spesso, questi luoghi e questi monumenti sono la nostra vera ricchezza, di cui essere giustamente orgogliosi, di cui prenderci cura come di qualcosa di prezioso.

Amo le Langhe (dove, tra l’altro, vivono dei carissimi amici) e ho imparato ad apprezzare la dolcezza delle colline ammantate di vigneti ben curati, ho imparato a riconoscere l’amore per la tradizione e la cultura del vino e l’orgoglio per un lavoro ben fatto.

In un viaggio in quei luoghi ricordo di aver notato una coppia di turisti tedeschi (se ne incontrano tanti) seduti sotto un pergolato, estasiati nel degustare un calice di Barolo.

La loro espressione parlava più di mille discorsi.

La Morra (langhe)

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