Autobus.

Chissà se Rosa Parks era consapevole, quel primo dicembre del 1955, di compiere un gesto rivoluzionario, carico di dignità, di desideri di uguaglianza e libertà, certo non poteva prevedere il boicottaggio, da parte della popolazione afro-americana, dei mezzi pubblici di Montgomery durato 381 giorni e forse neppure la decisione della Corte Suprema, presa l’anno seguente, di bollare come incostituzionale la segregazione razziale sui mezzi pubblici dell’Alabama.

Forse, più semplicemente, Rosa Parks era veramente stanca, dopo la giornata di lavoro, e deve aver pensato che la fatica non ha razza e non ha colore,  che la stanchezza dei neri è uguale alla stanchezza dei bianchi e allora ha compiuto un gesto semplice e spontaneo: non si è alzata dal posto che aveva occupato.

Quel gesto, che ha provocato il suo arresto, le proteste della popolazione di colore e il boicottaggio dei mezzi pubblici, ha avuto conseguenze ben più importanti sulla strada dei diritti civili e forse, se oggi un presidente afro-americano siede alla scrivania dello studio ovale, il merito è un po’ anche di quel gesto.

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