Disintossicarsi almeno un po’.

Mi piace, quando sono in vacanza, concedermi i piccoli lussi che, durante l’anno scolastico, mi sono preclusi: mi piace uscire quando voglio, passeggiare lentamente, sedermi al bar (o su una panchina se l’ultimo acquazzone l’ha lasciata praticabile) a leggere il giornale, cucinare qualcosa che richieda più di un quarto d’ora del mio preziosissimo tempo, fermarmi a chiacchierare oziosamente con qualche amico (o conoscente).

Mi piace dilatare i tempi senza la schiavitù dell’orologio, e mi piace persino, con tutta questa abbondanza di tempo che mi è stata regalata, non trovare il tempo per accendere il computer.

In vacanza imparo, a poco a poco, a disintossicarmi da tutte le mie abitudini frenetiche: non casca il mondo se per sei ore non controllo la posta elettronica o non sfoglio un giornale online, non casca il mondo se non sono aggiornatissima sugli ultimi sviluppi della politica planetaria o sugli ultimi tweet di amici e parenti.

Fare i conti con una connessione non velocissima (e a traffico limitato) mi aiuta a risistemare le mie priorità: per questo motivo probabilmente questo blog non sarà aggiornato sempre puntualmente.

Mi sto disintossicando.

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