Archivio mensile:Novembre 2012

Il rispetto delle regole 2.0.

Ho passato (e molti altri con me) tutti i week end dal 4 al 24 novembre sotto un gazebo, lasciando andare alla deriva la casa, con una montagna di vestiti da stirare, ma mi dicevo “Pazienza! Bisogna dare a tutti la possibilità di registrarsi per votare alle primarie”.

Ho passato molte serate a trascrivere nomi e a convalidare gli iscritti online perché non ci fosse la possibilità di irregolarità e di errori.

Ho aiutato alcuni miei vicini di casa, non troppo avvezzi alla rete, ad iscriversi online per tempo, mettendo a disposizione il mio computer e qualche minuto.

Ora  leggendo che molti vorrebbero iscriversi  perché impossibilitati a farlo durante i ventuno giorni precedenti il voto e/o  nel giorno delle votazioni un po’ di nervoso mi viene.

Mi chiedo quante persone, effettivamente, siano state lontane dal loro comune di residenza per tre settimane o  per tre settimane non abbiano avuto la possibilità di avvicinare un pc neppure per sbaglio.

Ma, in fondo, la faccenda non mi interessa molto; quello che mi interessa e mi amareggia è l’impressione di essere un po’ presa in giro e che siano presi in giro tutti quelli che hanno perso cinque minuti del loro preziosissimo tempo per iscriversi regolarmente e tutti i volontari che hanno permesso alla macchina di funzionare.

Anche se mi piacerebbe andarmene in montagna so già che domenica sarò lì, al mio posto, a far funzionare il seggio un po’ perchè ho quasi sessantanni (e quindi sono in odore di rottamazione) e sono abituata ad assumermi le mie responsabilità, un po’ perché mi sento tanto “apparato”(orrore!), ma so benissimo che l’apparato significa anche “organizzazione” e senza organizzazione una faccenda come le primarie non si mette in piedi.

Posso solo assicurare che cercherò di essere rigorosissima e che farò rispettare le regole.

Gente da primarie.

In questi giorni, tra primarie e ballottaggio, di passione politica, di scontri anche duri, corriamo il rischio, noi popolo di centro-sinistra,  di sembrare litigiosi, cavillosi, puntigliosi oltre misura.

E poi salta fuori una foto, scattata davanti a un seggio di Milano, che mi convince che siamo della gran brava gente, gente capace di battersi, gente capace di slanci (penso alle migliaia di volontari che hanno permesso alla macchina delle primarie di funzionare), gente caratterizzata anche da un’incredibile, tenerissima onestà.

primarie 2012

Prima delle primarie.

Oggi è stata una giornata frenetica di preregistrazioni (online e no) di organizzazione del seggio, di ennesima lettura dei regolamenti di voto e scrutinio.

Domani mattina alle otto apriranno i seggi e si potrà votare per le primarie della coalizione di centrosinistra “Italia bene comune“.

Stando ai dati diffusi dall’organizzazione (e alle liste pervenute ai seggi) si sono già iscritti a votare più di un milione e cinquecentomila elettori, ma sarà possibile registrarsi anche domani prima di accedere al seggio (anche se probabilmente si formeranno delle code).

Comunque vadano le primarie, si tratta già di un successo: un successo della democrazia e un successo della passione politica e della partecipazione (basti pensare alle migliaia di volontari che nelle ultime settimane e domani hanno lavorato e lavoreranno per permettere il regolare svolgimento del voto).

In bocca al lupo a tutti i candidati.

Il calcio non c’entra.

Piantiamola di considerare le aggressioni, gli agguati, i pestaggi di matrice squadrista, le devastazioni come se fossero manifestazioni di tifo calcistico.

Si tratta di azioni criminali che  hanno a che vedere con il codice penale, non certo con lo sport e con la passione sportiva soprattutto se, come sembrerebbe, c’è anche una inquietante vena di razzismo e antisemitismo.

Non si può permettere che una partita diventi l’occasione per scatenare una violenza omicida, una rabbia bestiale che hanno, sicuramente, altre matrici e altre motivazioni (se pur di motivazioni si può parlare).

Non si può permettere che il centro della nostra Captale sia ostaggio di un gruppetto di irresponsabili facinorosi che vanno isolati, emarginati dalle tifoserie e perseguiti dalla giustizia con severità.

Cosa c’è su Marte?

Una parte della rete è in subbuglio per delle voci sempre più insistenti su una scoperta della sonda Curiosity che qualcuno definisce “storica”.

Alla Nasa se ne stanno ben abbottonati, ma viene annunciata tra pochi giorni una conferenza stampa con la partecipazione del Presidente, del vice, dei dirigenti dell’ente spaziale e di scienziati assortiti.

La domanda è d’obbligo: cosa ha trovato Curiosity su Marte?

Possiamo solo fare delle ipotesi:

  • Un monolito nero
  • L’anello mancante
  • Il certificato di nascita di Obama
  • I calzini spaiati di mio marito
  • Uno zio di Mubarak
  • Un vecchio calendario maya.

Secondo Macchianera la cosa dovrebbe essere un po’ più seria.

Tempo di primarie.

La prossima domenica (domenica 25 novembre) avranno luogo le primarie della coalizione di centro-sinistra “Italia bene comune” grazie alle quali sarà possibile per gli elettori scegliere il candidato che guiderà la coalizione alla prossima tornata delle elezioni politiche.

Il mese  prossimo si svolgeranno anche quelle della coalizione di centro-destra, probabilmente con date diverse a seconda delle regioni.

Questa modalità di scelta dei candidati imita in qualche modo il sistema in uso negli Stati Uniti dove i cittadini, nei mesi precedenti la campagna presidenziale, votano per scegliere il candidato del loro partito.

Si tratta, in sostanza, di un allargamento della democrazia diretta e tutto ciò che permette ai cittadini di esprimersi è sicuramente, pur nei suoi limiti, un fatto positivo.

Per votare alle primarie di centro-sinistra è necessario fare una preregistrazione (con la quale si viene identificati e si riceve il certificato elettorale) nel comune in cui si vota normalmente recandosi personalmente agli uffici elettorali allestiti dai partiti della coalizione (nel mio paese son stati attivati nei giorni di sabato e domenica nella piazza principale) oppure, più semplicemente, online.

La preregistrazione nei giorni precedenti il voto permette di snellire le operazioni di voto che altrimenti, rischiano, con la registrazione nel giorno stesso delle elezioni, di essere rallentate: in sostanza chi si è già registrato può accedere al voto senza ulteriori attese e senza formare code.

Pertanto consiglio a chi è interessato di iscriversi online per poter sfruttare al meglio questa opportunità.

Sorrisi.

Ogni tanto bisognerebbe andare incontro agli altri con un sorriso, magari non serve a migliorare la nostra vita e quella egli altri, ma sicuramente male non fa.

Un sorriso non costa nulla, ma spesso è un regalo prezioso: me ne rendo conto tutte le volte che mi succede di sorridere a qualcuno che non se l’aspetta e, di solito, il sorriso mi viene restituito con un’espressione un po’ stupita, ma gioiosa.

Alla mattina, quando sorseggio il mio primo caffè guardando fuori dalla finestra, mi accorgo che sto sorridendo: sorrido alla vita che mi ha donato un’altra occasione, sorrido alla giornata che mi aspetta quasi a voler esorcizzare i problemi e le fatiche che incontrerò, sorrido anche a me stessa perchè sono contenta di essere al mondo.

Forse sorridere può far spuntare tante fastidiose rughette intorno alle labbra e agli occhi, ma sicuramente cancella la ruga dritta come una fessura che attraversa la fronte di chi è preoccupato e nervoso.

Giardinetti.

Talvolta, quando si parla di qualche politico ormai in età avanzata che non si sente incline a ritirarsi dall’attività, si accenna, con una punta  di sarcasmo, all’immagine del pensionato che accompagna i nipotini ai giardinetti, quasi si trattasse di azione disprezzabile o riprovevole e a me viene in mente mio padre che, nei pochi anni di vita che ha condiviso con mio figlio, non si sentiva per nulla sminuito quando lo accompagnava ai giardinetti e giocava con lui e gli parlava e gli raccontava le avventure della guerra e della sua giovinezza, con la tenera dolcezza di chi, non avendo potuto, per gli impegni di lavoro, godersi i figli come avrebbe desiderato, gioiva della compagnia dell’amatissimo nipotino.

Mi piace vedere il parco sotto casa mia invaso da nonni e nipoti perché penso che per i bimbi sia un’incredibile ricchezza la compagnia di persona adulte, rilassate, cariche di esperienze e di ricordi da trasmettere, sempre disposti a tramandare il testimone delle storie, delle tradizioni e del lessico familiare.

Mi piace pensare ai bimbi che, come nella canzone “Il vecchio e il bambino” di Francesco Guccini, ascoltano i racconti del nonno con lo stesso stupore gioioso che riservano alle fiabe.

panchina

Ho visto crescere gli alberi.

La nostra scuola è stata ultimata nell’inverno del 1985 e dopo alcuni giorni di freddo polare e una nevicata “storica” è stata consegnata, con un po’ di anticipo sulle previsioni, perché i locali che ci ospitavano non erano più agibili (visto che le tubature del riscaldamento erano esplose).

Nella primavera dello stesso anno, grazie ad una iniziativa simile a “boscoincittà“, sono state donate all’istituto delle piantine che i ragazzi stessi hanno messo a dimora anche se, vista la fragilità dei piccoli fusti e dei rametti, c’era qualche dubbio sulla loro sopravvivenza.

E invece le piantine a poco a poco  sono cresciute e sono diventate alberi grandi e forti che, inquadrati dalla finestra della mia classe, scandiscono il ritmo delle stagioni e ci raccontano degli anni che scorrono come sabbia tra le dita.

Ci accolgono, all’inizio dell’anno scolastico, con il loro verde maturo e un po’ spento, trascolorano lentamente in tutte le sfumature del giallo, segnano il cielo invernale con l’intrico dei rami spogli e poi, lentamente, si coprono di gemme e foglie tenere e distraggono i ragazzi ormai catturati dal cielo limpido e dall’estate che viene.

“Prof, lei li ha visti crescere gli alberi” ha osservato oggi un mio allievo e io ho pensato che in questi anni non solo ho visto crescere gli alberi, ma ho visto centinaia di ragazzini diventare uomini e donne, prendere la loro strada nella vita, formarsi una famiglia e, magari, mandarmi i loro teneri virgulti.

Come gli alberi anch’io sono sempre qui con il mio fardello di ricordi, testimone del tempo che passa e, tutto sommato, devo dire che non mi dispiace.

Cavenago autunno