La luna, da sempre, è stata fonte di ispirazione poetica: la “bella Luna” di Saffo brilla ancora nel cielo e sembra, muta ed enigmatica, ascoltare le eterne domande del pastore di leopardiana memoria.
Poco importa se l’uomo ha lasciato la sua impronta sulla superficie intatta, rivelandone l’aspetto polveroso e grigiastro, poco importa se ne ha svelato il mistero privandola del suo alone magico e misterioso.
Poco importa.
Basta camminare in una di queste sere algide e limpide e alzare lo sguardo seguendo il profilo dei monti e l’incanto ritorna intatto ad affascinare gli occhi e la mente.
Mi fermo per catturare il mistero di una falce di luna splendente e mi lascio avvolgere dalla meraviglia.