Quante volte ho avuto la tentazione di scriverti una lettera come quella che un padre amareggiato ha indirizzato al proprio figlio, che condivido in larghissima parte.
So che anche tu sei una persona intelligente e capace, migliore di quello che tuo padre ed io avremmo osato sperare, so che ti abbiamo educato all’onestà, alla lealtà, al senso del dovere, all’amore per la giustizia e per la verità.
Sono consapevole che queste virtù possono tramutarsi in un pesante fardello in un mondo dove onestà, lealtà, dovere e giustizia sono spesso parole vuote.
Proprio per questo ti chiedo di restare e lottare: perché so che sei migliore di noi, perché spero che, con altri giovani donne e uomini come te, tu possa cambiare questo paese.
Poichè ti abbiamo cresciuto libero di scegliere, lasciamo a te decidere, sapendo che, comunque, non ci deluderai.