Mentre si concretizza la possibilità che l’età pensionabile delle donne della pubblica amministrazione sia equiparata a quella dei maschietti (che per me significherebbe lavorare fino a sessantadue anni), mentre affronto quotidianamente un lavoro che richiede le energie fisiche e nervose che ormai sono ben lungi dall’avere, mentre mi arrabatto per conciliare il lavoro (che pure mi piace) con la cura di mia madre cieca e afflitta dal morbo di Parkinson leggo la notizia che i dipendenti pubblici della regione Sicilia possono andare in pensione dopo venticinque anni di attività (se uomini) e dopo venti ( se donne).
Mi chiedo da che parte stia la giustizia visto che, se fossi una dipendente della regione Sicilia, sarei già in pensione da secoli e senza neanche bisogno di adottare una mamma invalida.
Mi chiedo anche cosa ne pensi l’Europa.
(Qualche giorno fa avevo dichiarato di aver mandato in ferie il cervello e di non leggere i giornali: se le notizie sono queste è meglio continuare così, almeno per non rovinarsi il fegeto)