“Se d’inverno vedi gli uccelli grassi, aspettati un freddo da spaccare i sassi” ho sentito dire da queste parti e credo che ci sia del vero in questo proverbio.
In questi giorni freddissimi me ne sto quieta ad osservare il bosco, con gli alberi dai rami carichi di neve che il pallido sole non può sciogliere, metto le briciole di pane sul balcone e aspetto i piccoli ospiti che non tardano ad arrivare.
I merli sono i più spavaldi, zampettano intorno ai pezzetti di pane con movimenti rapidi, tenendo d’occhio anche il mio più impercettibile movimento, ma non volano via a meno che non si sentano minacciati.
Poi, quando rientro in casa, quando sembra che non ci sia più alcuna presenza umana, arriva un piccolo pettirosso, coloratissimo, con il corpo gonfio di piume soffici, si avvicina sospettoso al cibo, becchetta rapido continuando a guardarsi intorno: è minuscolo, ma perfetto.
Allora me ne sto lì, nascosta dietro la tenda, lo osservo a lungo, incantata dalla sua bellezza, osservo i suoi movimenti che sembrano passi di una danza silenziosa, ammiro la sua livrea sgargiante: è incredibile che ci sia tanta armonia in una creatura tanto minuscola.
Quante lezioni mi insegna il bosco.