Abbiamo sempre viaggiato molto, mio marito ed io, soprattutto quando eravamo giovani, ma anche oggi che il tempo per andarcene a spasso è così limitato, appena è possibile andiamo da qualche parte.
Prima di ogni partenza, però, c’è sempre stata una fase “preparatoria” non meno affascinante fatta di programmi, di consultazioni accurate di guide turistiche e mappe, magari anche di letture di qualche romanzo ambientato nel luogo che avremmo visitato, perchè per noi il viaggio è sempre iniziato “prima, prima di fare le valigie o di imbarcarci su qualunque mezzo di trasporto, prima di arrivare in un albergo o in un campeggio in qualche città sconosciuta, per noi viaggiare è sempre stato anche conoscere, nel modo più approfondito possibile, la realtà che ci circondava, calarci in un mondo nuovo tra genti di culture diverse, tra monumenti carichi di storia che non ci pareva bello ignorare, tra usi, costumi, cibi, abitudini diverse dalle nostre con le quali avevamo scelto di convivere, anche se per breve tempo.
Il tempo per viaggiare era sempre poco e ci pareva uno spreco non arrivare in un luogo già un po’ “viaggiati”, così la vacanza, anche se brevissima, sembrava più lunga, così ritrovavamo scorci e angoli che avevamo visto solo in fotografia o tra le righe di un racconto, gettandoci in una appassionante caccia al tesoro.
Se viaggiare è un modo per conoscere non ha importanza quanto sia lontana o esotica la meta, anche la città a pochi chilometri da casa nostra può spalancarci i suoi segreti se la accostiamo col desiderio di sapere e di capire.