L’antitrust sui libri di testo.

Gli insegnanti alle prese con le nuove adozioni dei libri di testo avranno uno strumento in più, almeno queste sono le intenzioni e le finalità dell’azione dell’antitrust, una banca dati dove sarà possibile confrontare caratteristiche e prezzi dei testi.

In realtà la scelta dei libri, come ho avuto già modo di spiegare, è una faccenda complessa perchè bisogna tener conto di un gran numero di variabili, non ultima il tetto di spesa già da diversi anni fissato dal ministero.

Spesso accade infatti che di un testo venga presentato il primo volume, il quale di solito ha un prezzo adeguato che aumenta però, in modo abbastanza imprevedibile, negli anni successivi, quando non è così semplice cambiare adozione (generalmente, infatti, un testo dovrebbe essere mantenuto in uso per almeno un triennio, a meno che non si riscontrino gravi errori di carattere scientifico o metodologico).

Mi sembra più interessante, invece, l’impegno assunto da parecchie case editrici di utilizzare supporti diversi da quello cartaceo che rappresenterebbe un risparmio non indifferente.

Da parte nostra, nella scuola dove insegno, abbiamo quasi concluso l’esperienza di un anno di insegnamento dell’italiano senza  libro di testo: si è trattato di un lavoro non facile, ma molto interessante perchè siamo riusciti a creare un repertorio di testi calibrati sulla classe, vicini all’esperienza e agli interessi dei ragazzi, estremamente flessibili tanto che i colleghi che inizieranno un nuovo ciclo il prossimo anno hanno intenzione di proseguire la sperimentazione, magari estendendola anche al libro di grammatica e di geografia.

C’è ancora tanto lavoro da fare, ma credo che abbiamo imboccato la strada giusta.

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