Voglia di silenzio.

Quando sto per partire, all’idea di ritrovarmi a pochi passi dal mio bosco, divento improvvisamente intollerante: non sopporto più la confusione, non sopporto più il rumore e non sopporto quest’aria pesante di pianura, carica di odori pungenti.

Per strada i ragazzini hanno cominciato, già da una decina di giorni, a sparare i botti e continueranno fino a Capodanno (e oltre), gli scoppi si susseguono ossessivi, per ore e il cane del vicino, innervosito e spaventato, ulula in modo straziante, in sottofondo i rumori dell’autostrada, punteggiati dagli inquietanti urli delle sirene.

Per contrasto penso ai suoni leggeri del bosco, che devi tendere l’orecchio per riuscire a percepire, al silenzio quasi palpabile della notte, al canto continuo, ma sempre diverso, del ruscello che scorre nella valle, aprendosi la strada attraverso il gelo, al fioco tintinnio dei campanacci delle mucche, chiuse in una stalla lontana.

Come non desiderare di scappare lassù, in mezzo a tanta pace?

Non ho bisogno di vacanze mondane, in località di moda, piene di gente che deve divertirsi a tutti i costi, non ho bisogno del sole dei tropici per sfuggire all’inverno nebbioso della pianura padana, ho bisogno della quieta tranquillità delle montagne innevate, del freddo pungente, delle tenebre che calano presto e ti costringono a chiuderti in casa, ho bisogno del silenzio, ho bisogno persino della noia.

Una vacanza può essere fatta anche di questo.

tramonto

7 pensieri su “Voglia di silenzio.

  1. Fe

    Come ti capisco… anche io vorrei fare delle vacanze così… Sono stata alla mia casa in montagna una settimana fa. Ammiravo il paesaggio dal balcone e… mi ha assalito una sensazione, che ho chiamato “malinconeve”… Ancora un paio d’anni prima di potermi rifugiare nel mio angolo di silenzio…… che tristezza.

  2. Anonima

    Bello aver bisogno della noia perchè vuol dire che solitamente non è nostra compagna e che quando ne abbiamo voglia possiamo invitarla a stare un pò con noi.

  3. Silenzi d'Alpe

    Il tuo Blog mi ha riportato indietro nel tempo, a Macugnaga, e ad Isella, dove sono stato per 15 anni, sebbene molte vite fa. Da allora, e dopo 20 anni di lontananza, sono ritornato alla montagna che per me è il luogo dell’anima (ho visto un altro Post) per eccellenza. Scrivo su di un Blog dedicato al significato del silenzio in montagna. Nella quotidiana vita cittadina, il silenzio, per me, è capacità di ascolto, un tentativo di carpire quei flebili suoni che oggi sono coperti con fragore assordante. a presto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.