Nella scuola dove insegno è tuttora in corso una vera e propria competizione per determinare chi sia la più distratta, logicamente sono tagliati fuori dalla lotta i colleghi più giovani, perché la distrazione, quella leggendaria, si conquista solo dopo anni e anni di applicazione e di lavoro tra i ragazzini e le scartoffie.
Io, per esempio, perdo la borsa e il registro almeno una volta al giorno e nelle mezze stagioni, quando alla mattina fa freddino e a mezzogiorno la temperatura si rialza, accumulo quantità industriali di indumenti sull’attaccapanni dell’aula professori, salvo poi scoprire, alla fine della settimana, che le due giacche e i tre cardigan appesi non assomigliano ai miei, “sono” i miei, quelli che ho cercato disperatamente per ore nell’armadio.
La mia collega che lavora nella scuola da un numero di anni pari solo al mio è stata vista uscire dall’edificio con due borsette (neanche tanto simili tra loro), una per spalla, mentre è passata alla storia per essere tornata a casa con la giacca di un’altra collega, chiavi dell’auto e documenti inclusi.
Assolutamente outsider era una insegnante, oggi felicemente in pensione, che ha passato una intera mattina a lamentarsi di essere diventata improvvisamente claudicante, fino a quando qualcuno le ha fatto notare, con un po’ di stupore, che aveva indossato due scarpe spaiate con tacchi di di misure decisamente diverse.
Forse non si tratta di distrazione, forse, più semplicemente, dopo tanti anni di insegnamento non abbiamo più nulla di umano.
Esilerante la scena della prof che esce con due borsette.
Io una volta sono andato al supermercato in bici.
Sono ritornato a casa a piedi.
ehiii SciuraPina!
Pazzesco! Io sono distratta, ma no a tanto ancora non arrivo 🙂
A volte all’uscita da scuola vado a cercare la macchina … no, non è qui, dove l’ho messa???
ciao!
g.
sempre detto che per fare i professori non bisogna essere del tutto apposto….
Leggo sempre molto volentieri questi tuoi post sulla vita dall’altra parte della barricata… 🙂
buttare il posacenere dell’auto nel cassonetto dei rifiuti, invece di svuotarlo…
un saluto