Tempo di leggere

Un altro dei ricordi molto vivi dell’infanzia è legato ad una serie televisiva, “Ai Confini della realtà” che presentava situazioni abbastanza angosciose, a metà strada tra l’onirico e il paranoico.

Fra tutti i telefilm che ero riuscita a vedere, sfuggendo alla ferrea legge del “dopo carosello tutti a nanna”, ce n’era uno che mi aveva tormentato per anni (e che recentemente ho rivisto riproposto in una collana di D.V.D.) dal titolo: “Tempo di leggere”

La storia è semplice: c’è un ometto molto mite, molto miope e grande amante della lettura che lavora in una banca, angariato dal capoufficio e dalla moglie, non riesce a trovare il tempo per dare sfogo alla sua passione nè un’occasione per condividere con altri il piacere della lettura.

Durante una pausa pranzo, che il protagonista trascorre rinchiuso nel caveau, per leggere in santa pace, scoppia un ordigno atomico. Il nostro uomo esce allo scoperto e scopre la totale distruzione di ogni forma di vita, ma, dopo un comprensibile momento di smarrimento, si rende conto che ha finalmente tutto il tempo che vuole per immergersi nei libri.

Rintraccia la biblioteca nazionale, recupera migliaia di volumi, li suddivide per gli anni che immagina gli restino da vivere e si accinge finalmente a leggere…ma gli cadono gli occhiali e le lenti si spezzano.

Il telefilm si chiude sull’omino che vagola, praticamente cieco e solo, senza più alcuno scopo nella vita.

Si può immaginare quale impressione un simile spettacolo avesse prodotto in una bambina amante della lettura ( al punto di arrabbiarsi se a Natale riceveva banali giocattoli e non libri) e che, guarda caso, portava lenti spesse un dito.

Per un tempo abbastanza lungo ho avuto crisi di panico e incubi notturni (…e poi dicono che la televisione non fa male)

4 pensieri su “Tempo di leggere

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  2. Outer

    Ciao Sciura,
    ti ringrazio per la segnalazione.

    Purtroppo, a mia memoria, mi sono perso “Tempo di leggere”, significa che quella sera non riuscii a sfuggire al “dopo carosello tutti a letto” heh heh, comunque ricordo che di “ai confini della realtà” ne ho sempre viste pochissimi episodi, che penso ricorderei soltanto al rivederli, magari me ne prenderò qualcuno di quelli che vedrò in edicola, grazie dell’info quindi

  3. Maria Rosa

    Caio carissima.
    Ricordo benissimo l’episodio di cui parli.
    Angosciante!
    Penso non servano altre parole per descriverlo. (O_O)
    Un abbraccio.
    Maria Rosa

  4. giulia

    sono nata nel ’58 e quindi ero piccolissima ai tempi della messa in onda dell’episodio’Tempo di leggere’ma lo ricordo in modo molto nitido:
    angosciante e’ il termine per definirlo!!

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